9 aprile 2015

Bologna Children's book fair 2015: PART ONE

Non potevo deludere la mia unica fan che una volta all'anno aspetta il post su Bologna, quindi eccomi qui! Mentre progetto il pranzo pasquale, tra una chiacchiera e l'altra, ho finalmente trovato il tempo di sedermi al computer. (ndr il post è stato iniziato una settimana fa e finito solo oggi)

Questa edizione è stata strana, noi eravamo strane e la fiera pure. 
Noi siamo arrivate cariche, badass, sapevamo dove andare e cosa fare appena entrate, avevamo una tabella di marcia perfetta: stand editore (per Serena), bagno (per me) e muro (per il maiale). E dopo gli altri appuntamenti. 
Questo era il piano. 
Ma qualcosa ha turbato i nostri progetti.
Avremmo dovuto aspettarcelo. C'erano stati dei segni. 
Serena per esempio mi aveva regalato pochi giorni prima questa tazza





Sul momento l'ho solo guardata sorpresa, divertita, chiedendomi solo come avrei fatto a bere (ndr. nonostante gli sfottò, ce l'ho fatta). 

Poi è arrivato il giorno della Fiera.
Davanti a noi era steso questo tappeto rosso:


Anche in questo caso abbiamo ignorato l'evidenza, perché a noi questo tappeto ha fatto venire in mente solo la campagna elettorale più importante del momento: Underwood 2016.

Poi siamo entrate e ci hanno accolto loro:


                          



A questo punto ci siamo arrivate anche noi: si festeggiano i 150 anni della pubblicazione di Alice nel Paese delle Meraviglie, quindi è tutto a tema. 

Bello! Ci piace. Ora andiamo al primo stand della giornata!



Dove doveva esserci il primo stand, troviamo questo: 




Mobili per camerette per bambini. 
E li abbiamo capito l'amara verità. Il tema della fiera era il Paese delle Meraviglie e noi eravamo Alice 




Dopo anni e anni a cercare di orientarci, quando finalmente ci sentivamo padrone della situazione, gli organizzatori hanno pensato bene di ribaltare tutta la fiera, spostare padiglioni, caffè degli illustratori (dove in ogni caso noi non abbiamo mai il tempo di andare) e aggiungere nuovi mirabolanti spazi. Compreso quello dei mobili per bambini che forse così mirabolante non era. 
L'unica cosa da fare a quel punto era passare al piano B. Non b come in abc, ma B come Bagno, poiché pipì delle 11 non concede non concede tregua. (Questo dettaglio scabroso fa parte della nuova iniziativa che Serena ed io abbiamo deciso di intraprendere quest'anno, cioé rivelare particolari delle nostre vite che la pubblica morale impone di tenere segreti. Potete trovare queste rivelazioni cercando #diciamoloatutti).


I nuovi (mirabolanti) spazi

Oltre allo spazio ammobiliato, gli altri cambiamenti strutturali importanti sono stati tre. 
Finalmente gli organizzatori hanno previsto uno spazio piccolo piccolissimo per il mondo delle app per bambini. C'era un mini-spazio conferenze, un mini-spazio stand (che erano poi dei banchetti con hostess asiatiche) e un mini-spazio Ipad con applicazioni fatte da...vari illustratori... Non lo so. Non mi va di andarmi ad informare. Poiché le texture e le palette erano tutte uguali, immagino che siano state preparate da un'organizzazione comune.
Le mie preferite sono state quella con la classificazione degli unicorni perché il suo approccio scientifico mi ha convinto definitivamente che ESISTONO!!!!!! #freeunicorn !!
E quella Carolina Grosa, Le cose nuove, le cose vecchie (sì, a questo ho fatto una foto quindi so il nome) perché ho potuto fare questo bellissimo assemblage di animali inventati: 



Quale grazia. Quale eleganza. Quale areodinamicità nelle forme!!

L'altra sezione nuova era un padiglione in cui montagne di libri erano esposte secondo classificazioni tematico- alfabetiche e per la prima volta erano in vendita!!!! Udite udite! 



Per capirci alla lettera A si poteva trovare la nostra benamata Alice in tantissime edizioni, tra cui una inaspettata di Yayoi Kusama. Se vi state domandando com'è all'interno, sì, è tutta a pois.   


Sono state organizzate anche le signing session...che onestamente mai vista una cosa così deprimente in vita mia. Sarà che nel mondo del fumetto se un autore è presente per le firme, non dico che c'è una folla alla Zerocalcare, ma almeno un gruppetto di persone, qualche curioso, un nerd collezionista di firme, le zie zitelle...che ne so! Qualcuno! Il tavolo di Bologna era veramente il deserto dei Tartari. Mi è sceso un gelo nel cuore, che manco la puntata finale di House of Cards. No, non è vero. Quella è stata peggio.

Le altre differenze strutturali sono nel muro, povero muro, ma ne parlerò meglio nella sezione apposita, e lo spostamento del Caffè illustratori. 
So solo che si è spostato, abbiamo corso come delle trottole e non abbiamo avuto tempo di andarci. A differenza delle illustratrici serie, quelle pro, Serena ed io non abbiamo avuto tempo di parlare con nessuno, né di vedere le interessantissime conferenze. Abbiamo provato ad ascoltarne una al Caffè degli Autori, ma c'erano 40 gradi e noi non avevamo l'abbigliamento da sauna.
L'unica conferenza che abbiamo ascoltato è stata quella di una traduttrice, perché ci siamo intrippate troppo a capire come cavolo sarebbe riuscita a tradurre una parola che si è rivelata una sigla al terzo libro della saga.
Lo sappiamo, siamo troppo nerd.


Nuovi premi

Come la mia unica fan sa, ogni anno su questo blog viene indetto lo Special Prize "Da Wall", competizione ben più importante della mostra degli illustratori.
Quest'anno, però, causa moscezza del muro (come dicevo prima spiegherò dopo perchè) ho deciso di indire anche uno premi "Presenze" (nel senso di hunting) e "miglior Libro".
Quindi partiamo subito con il premio

Miglior libro

Al primo posto c'è...ah vi aspettavate una classifica? No, niente classifica.
Come vi dicevo, l'atmosfera era un po' scarica. Persino la casa editrice slovena quest'anno non aveva pubblicazioni su come costruire armi di distruzione di massa, giusto qualcosa su carabinieri e simili. Sono delusioni che ti segnano.
Quindi, nonostante nel padiglione coi libri abbia trovato dei piccoli gioielli, in tutta la fiera ce n'è stato uno che ha vinto a mani basse. Bassissime. Sotto terra. E' lui:

Il pischello che si intravede nella foto è l'autore

Cioè. Guardatelo. Io lo amo. In quello sguardo rivela tutta la consapevolezza millenaria dello spirito del panda insieme a un profondo scazzo per tutto cioè che lo circonda tipico di chi coglie le contraddizioni del suo tempo.
Il libro (penso siano vari episodi) si chiama "Please, Mr Panda" Volete sapere la storia? E' bellissima, anche se penso di non avere la cultura necessaria a comprenderne le numerose sfaccettature.
Dunque c'è questo panda. Il panda ha un sacco di ciambelle e le offre ad altri animali. A uno a uno questi animali rifiutano tutti. Alla fine arriva un animale (non mi ricordo quale, sorry) che ne prende una. Il panda gliele dà tutte e sono gratis!!!!!! Tanto lui non le voleva!!!!!!
Incredibile. Penso di essermi persa qualche passaggio...ma sono sicura che sia incredibile!

 Ovviamente qui scatta l'invidia. Non perché avrei voluto farlo io quel panda bellissimo (cioè anche, ma no), ma perché del panda c'erano pupazzetti e bellissime shopping bag rosse che solo io e Serena non avevamo. Il rosicamento che ci è venuto non lo potete capire. Serena è rimasta segnata anche da non aver trovato quella dei Minions, ma io spero metterci le grinfie ad Annecy.

Questo post è fin troppo lungo, quindi, nonostante quest'anno sia in ritardissimo causa impegni Pasquali che ne hanno posticipato l'uscita, ho deciso di spezzarlo.
Quindi stay tuned per la seconda parte che comprenderà i paragrafi:

- Special Prize Da wall
- Presenze
- La mostra
- Un tocco di magia


Alla prossima!


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